ALL’A.N.A.I. LA MEDAGLIA D’ORO DELL’ORDINE DELL’AQUILA ROMANA
Bellinzona. 27 luglio 2014. Convento delle Agostiniane
COMUNICATO STAMPA
Nella terra della pace e della neutralità, la Svizzera, si sono celebrati il 27 luglio 2014 settant’anni di fondazione dell’Ordine dell’Aquila Romana, prendendo possesso quale V Capo dell’Ordine Sua Eccellenza Martina Mussolini, accompagnata dal Cancelliere Donna Vittoria Mussolini e dal Primo Segretario dell’Ordine, il Principe Guglielmo Giovanelli Marconi, che unisce nelsuo nome la memoria dell’illustre scienziato italiano.
Alle ore 16,00 alla presenza di una folla convenuta sul posto per l’evento da più parti d’Italia, si è dato inizio alla celebrazione del 70° con una Santa Messa nell’ antichissima Chiesa dei Santi Gerolamo e Bernardino in Monte Carasso, Bellinzona, officiata da Reverendissimo Monsignor Francesco Millimaci, Generale di Brigata e già Primo Cappellano Capo della Regione Militare Nord.
Il momento solenne e più commovente alla presenza dei Labari delle Associazioni Combattentistiche Nazionali, di autorità civili, accademiche e militari provenienti da diversi paesi europei, frutto del lavoro delle delegazioni estere dell’Ordine, scandendo i tempi la tromba del Bersagliere Cavietti di Milano, è stata l’assunzione dei poteri di V Capo dell’Ordine di S.E. Mussolini, ricevendo l’investitura del Collare dell’Ordine dopo le letture del Vangelo.
La bellissima insegna del Collare porta nelle sue placche la scritta PAX, pace romana, intervallandosi con l’Aquila Romana, il Littorio e le falere romane, infine come pendente un’Aquila Romana su un sole raggiante che richiama le parole dell’Inno dell’Ordine, Volute da Orazio Flacco Quinto e musicate nel 1919 dal Maestro Giacomo Puccini, in segno di buon auspicio:
“Sole che sorgi libero e giocondo
Sul colle nostro i tuoi cavalli doma
Tu non vedrai nessuna cosa al mondo
Maggior di Roma”
SALUTO DEL V CAPO E GRAN CANCELLIERE DELL’ORDINE DELL’AQUILA ROMANA
MARTINA MUSSOLINI
PER LA CELEBRAZIONE DEL LXX ANNO DI FONDAZIONE DELL’ORDINE
1944 – 2014
Ringrazio i presenti per essere intervenuti, quanti si sono attivati perché tutto si realizzasse e anche coloro che non sono potuti essere presenti, ringrazio questa meravigliosa terra Svizzera per averci ospitato in questa particolare circostanza, che non è il solo mio giorno di compleanno ma ricorre un anniversario, il 70° anniversario di fondazione dell’Ordine dell’Aquila Romana.
Il mio ringraziamento va anche a quanti in questi anni si sono prodigati per mantenere il alto il nome dell’Ordine e non più tra noi, porgo ancora un ringraziamento e un saluto particolare a quanti sono venuti dall’Estero, personalità militari, accademiche, civili, allo staff direttivo dell’Associazione e dell’Ordine e a quanti anche a proprie spese gestiscono Associazioni Combattentistiche e Sacrari Militari, di chi con ardimento dette la sua vita per la Patria.
In questo momento un saluto raggiunga i nostri militari all’estero impegnati in varie missioni ed un pensiero ai nostri giovani che, abbandonando oggi 2014 la loro terra natale affrontano la mortificazione dell’emigrazione grazie alla falsità di un miraggio unificatore europeo che costringe un popolo pacifico a varcare il proprio confine, nella più devastante desolazione della povertà generata ma, di fatto, non esistente.
Ringrazio i Presidenti della Associazioni che si sono arrampicati fin qui, scherzosamente qualcuno ha detto il nido delle Aquile, il conferimento della Medaglia d’Oro a questi Labari è per noi un debito nei loro confronti e ci dispiace che siano solo in oro, non basterebbero brillanti come la volta del cielo per manifestare a chi ha dato la propria vita per la Patria un sentimento sentito di ringraziamento e di deferente eterno omaggio.
L’Ordine, a mezzo della sua Associazione Internazionale, ormai alle soglie del primo quarto di secolo del terzo millennio deve adattarsi ai tempi e alle circostanze mantenendo intatto, per quello che può, il suo contenuto ed il suo messaggio, il messaggio di perpetuare una storia e una tradizione Italiana.
Oggi 2014 non servono più i saluti romani o inni del Ventennio, serve sempre di più prendere parte attiva alla vita sociale per difendere la nostra cultura e la nostra storia, la nostra terra, la nostra Patria, dai complotti delle nazioni plutocratiche che si stanno attivando pienamente per distruggere la nostra identità culturale, storica e geografica attraverso misere speculazioni bancarie, grazie a governi fantoccio non eletti direttamente dal popolo.
I decorati dell’Ordine si devono distinguere per preservare la tradizione Italiana e la storia, la cultura e la nostra identità civica, difenderla ed illustrarla contro le menzogne che continuamente vengono propinate; attenzione, questa difesa non deve stravolgere i canoni del vivere civile ed in particolare l’ospitalità nei confronti degli stranieri, l’ospite è sacro come la stessa ospitalità, devono essere i governi a regolare i flussi migratori, governi assenti ed intenti a gozzovigliare e sperperare il denaro pubblico.
All’insegna della pace romana ogni Decorato non negherà mai a nessuno un bicchiere d’acqua o un tozzo di pane o un indumento, perché prima dobbiamo ricordarci di essere cristiani e secondo di essere romani nel suo intimo significato, dare pace e dirigerne la sorte, nessuno è schiavo, ogni essere, ogni essere nasce libero, va solo educato e orientato.
I Decorati dell’Ordine devono essere dei baluardi, dei punti di riferimento dove in ogni parte si deve riconoscere l’Italiano e l’Italia, con tutte le sue grandezze, dall’arte alla musica, dalla letteratura al lavoro, da un passato che ha dominato il mondo ad una lingua, quella di Dante che tutti, tutti in ogni parte del mondo parlano e ci invidiano, siamo invidiati per le bellezze naturali ed artistiche, un immenso patrimonio che per anni è stato continuamente danneggiato e saccheggiato anche da chi doveva preservarlo a futura memoria, lasciandoci inermi, è qui che noi, con le nostre umiltà quotidiane, con il nostro esempio anche silenzioso ma fattivo, dobbiamo sopperire in ogni modo possibile a questa rovina e ricostruire il senso della civitas.
Pertanto l’Ordine si deve aprire sempre di più al mondo, vivere nel mondo e non nascondersi dietro una storia che ormai è relegata solo al passato, i simboli e i miti devono rigenerarsi per fare tesoro dell’esperienza passata ed avviare un nuovo cammino di progresso e civiltà.
Quando abbiamo creduto che la guerra fosse finita è stato solo l’inizio di una tragedia che sta rivelando il suo culmine, ancora una volta siamo chiamati all’appello di un giuramento sacro e non possiamo esimerci dal mantenerlo.
Nonostante tutto, dopo 70’anni siamo ancora qui a festeggiare e presidiare. Abbiamo ancora tutto il tempo per mostrare le nostre ragioni e vincere.
Viva l’Italia !
Terminata la prolusione, l’Avvocato Rosario Migliaccio, già nostro iscritto al Reparto di Napoli – tessera n°0060- impareggiabile oratore e eccelso cerimoniere, ha chiamato sul palco il nostro Presidente. Sua Eccellenza Martina Mussolini, ha conferito la Medaglia d’Oro, alla nostra Associazione, con la motivazione: “a perenne ricordo di quanti con il loro estremo sacrificio hanno onorato l’Italia”. Il Presidente, Silvestri, ringraziando, così si è espresso:
Donna Martina MUSSOLINI, V Capo e Gran Cancelliere dell’Ordine dell’Aquila Romana, Autorità, Confratelli di Sodalizio,
fra due giorni cadrà il genetliaco del Primo Capo e Gran Cancelliere dell’Ordine Cavalleresco dell’Aquila Romana Benito Mussolini, a cui va, da parte di tutti noi, il più profondo e riconoscente pensiero, sia come fondatore di quel grande partito politico che rappresentò la nostra Patria per più di venti anni e che fu il più grande statista di tutto il ‘900, sia quale artefice dell’Ordine Cavalleresco cui apparteniamo.
Permettetemi di elencare, brevemente, alcune date ed episodi cari al cuore di tutti i componenti dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia e non solo:
Il 29 luglio 1893. nasce il nostro Caporale d’Onore, Benito Mussolini, divenuto tale nel 1935.
Un altro 29 luglio, quello del 1917, per noi Arditi, marca sul libro patrio la nascita del Primo Reparto d’Assalto, a Sdricca di Manzano.
Due giorni, due mesi identici; due nascite, oserei dire, volute dal Dio delle Milizie Celesti per suggellare due anelli di una catena che la storia ha piombato e, che mai, nel tempo, nessuna forza terrena è riuscita a spezzare.
12 novembre 1918. gli Arditi milanesi giurano, in via Paolo da Cannobio, sede de “Il Popolo d’Italia”, per bocca dei Tenenti Umberto Bertone e Alessandro Ceriani che: “Ora che la guerra è finita, vogliamo essere al vostro fianco per combattere le battaglie civili per la grandezza della Patria.” Parole scolpite come roccia nei cuori, che si sono dilatate nelle stagioni. Ecco lo spirito ardito che dal lontano ’18 fino ai giorni nostri è stato coerente, col giuramento di lealtà e fedeltà, alla Patria e al Capo.
Per ricordare degnamente la nostra Guida, permettetemi di rievocare una pagina di storia, datata 21 dicembre 1918, ai più sconosciuta.
Mussolini, di ritorno da Capodistria, s’era fermato a Trieste e gli Arditi lo invitarono al Porto Franco per celebrare degnamente la Vittoria. Improvvisò un meraviglioso e vibrante discorso. Ecco solo l’inizio e la fine:
“Amici, io vi ho sempre amati e vi ho sempre difeso. Quando alcuni vigliacchi della vecchia Italia, spaventati dalla punta del vostro pugnale e dalle vostre gesta meravigliose, osarono insultarvi col nome di teppisti, io insorsi e scagliai sul loro muso i nomi più vituperevoli; quando –forse premute dai manigoldi che vi temevano per l’indomani – le autorità parvero disposte a sciogliervi, io insorsi ancora e gettai il grido fraterno che vi raccoglieva intorno a me, al mio giornale, ai combattenti nuovi e vecchi per le battaglie future. Perché io sono un Ardito come voi, e vado armato come voi. ...”. Concluse il discorso con queste parole: “Certo, verrà il giorno che voi ritornerete ai vostri reggimenti, perché i reparti d’Assalto hanno compiuto quanto era stato loro assegnato... . E quando ciò avverrà voi sarete sciolti in linea puramente militare, ma rimarrete Arditi, fieramente Arditi dovunque e comunque. ...” Le cronache del tempo ci narrano che al termine del discorso gli Arditi levarono in alto i pugnali, applaudirono fragorosamente e offersero una bicchierata, stappando molte bottiglie di champagne, cantando i loro stornelli. Terminarono i canti con il loro inno di battaglia
Del pugnale al fiero lampo
delle bombe al gran fragore,
tutti Arditi, tutti al campo,
o si vince oppur si muore
Giovinezza giovinezza
primavera di bellezza...
Ho voluto raccontare questo piccolo aneddoto per celebrare degnamente queste due date e ricordare che mai gli Arditi dimenticheranno il loro Caporale d’Onore e Fondatore dell’Ordine, sempre pronti a ubbidire ciecamente al Suo Credo e ai suoi Capi.
Non serve rievocare il 23 marzo 1919 e la successiva marcia sulla Capitale: tutti conosciamo i fatti e tutti la ricordiamo, avendola appresa, non sui banchi della nostra sbrindellata scuola, ma dai propri cari.
25 luglio, 8 e 15 settembre 1943. 1944. col tradimento dei vecchi fantocci pavidi e generaleschi, nonché da “re che neanche la commedia più li vuole”, risorge la nuova Italia e con Lei, l’Ordine Cavalleresco dell’Aquila Romana, voluta fermamente dal nostro duce, riconsacrato dopo il voltafaccia, la diserzione, l’umiliazione nazionale perpetuata da sgherri fellonici al servizio del nemico: canagliume che ancor oggi viene propagandato come eroismo.
28 aprile 1945. per noi Arditi non è l’anno della sconfitta, della tristezza, del rimpianto, delle lacrime. É l’anno in cui il nuovo Cristo crocifisso dalla marmaglia sghignazzante, rabbiosa, violenta, risorge e sale nel cielo degli Eroi, consacrando e benedicendo tutti i credenti in Dio, nella Patria, nella Famiglia, facendo rinascere, clandestinamente, l’A.N.A.I.
Passano i decenni e all’Associazione Nazionale Arditi d’Italia il
3 dicembre 2011. per ordine del IV Capo e Gran Cancelliere dell’Ordine dell’Aquila Romana, Dottor Guido Mussolini, viene consegnata a Milano, nella Sede Nazionale A.N.A.I., la Medaglia d’Argento con l’Attestato che così recita: “PER IL LAVORO SVOLTO DURANTE 90 ANNI DI ESEMPIO E FEDELTÁ ALLA PATRIA”,
onorificenza immediatamente appuntata sul Medagliere Nazionale.
27 luglio 2014. il V Capo e Gran Cancelliere dell’Ordine Cavalleresco dell’Aquila Romana, S. E. Donna Martina Mussolini, appunta sul Medagliere Nazionale dell’Ass. Naz. Arditi d’Italia la Medaglia d’Oro; medaglia normalmente concessa a singoli individui per atti di valore, a gloria del loro sacrificio ma, come recita il nostro Ardito Prof. Mario Varesi, “il conferimento di tale decorazione a un’associazione è più che insolito, straordinario” e, aggiungo, sacralizza l’evento, col ricordo.
Quale Presidente dell’Associazione, bacio, a nome di tutti i Caduti e Martiri, tale onorificenza concessaci, rinnovando l’impegno solenne fatto al nostro IV° Capo e Gran Cancelliere dell’Ordine dell’Aquila Romana, Dottor Guido
Mussolini, giuramento che si perpetua dinanzi alla Vostra persona, Eccellenza, con il motto del I° Reparto d’Assalto (29 luglio 1917) “BOIA CHI MOLLA”:
Domine, exàudi orationem meam !
Subito dopo i ringraziamenti, S.E. Donna Martina Mussolini ha concesso il Brevetto di “CAPO LITTORIO” al nostro Presidente, il quale doverosamente ha così espresso la sua riconoscenza:
Eccellenza, Donna Martina Mussolini,
Un vecchio proverbio istriano così recita: Salute, bezi, basi e tempo per goderli”. Con questo detto, a Voi, Donna Martina, gli auguri più belli e sinceri di Buon Compleanno!
Quando un fulmine attraversa i cieli tempestosi, ci si augura che non colpisca nessuno.
Oggi, con un cielo sereno, un fulmine lucentissimo si è abbattuto sul mio capo e, col cuore in tumulto e trepidante, ricevo tale onorificenza, quale comunione con l’Ordine Araldico e la Famiglia Mussolini.
Il mio primo pensiero corre, innanzi tutto, all’Edificatore –voluto dalla Divina Provvidenza- Benito Mussolini, a Vittorio, Romano, Guido, nostri Capi e Gran Cancellieri dell’Ordine dell’Aquila Romana, ai nostri Eroi e, assieme ai Martiri, li supplico affinché preghino l’Onnipotente per un’Italia migliore, onesta, rispettata e onorata; per tutti i credenti vivi e morti e, che la mia invocazione di fedeltà, di dedizione alla Bandiera e all’Ordine, si rinnovi ogni giorno!
A Voi, Eccellenza, Donna Marina Mussolini, V Capo e Gran Cancelliere, al Cancelliere dell’Ordine, Donna Vittoria, giunga la mia più fervida riconoscenza, per la onorifica designazione, al Direttivo e ai Signori Dignitari, arrivi il saluto accompagnato dal nostro impavido grido di guerra, ora quietesente
ARDITI A NOI!
Con delibera della Presidenza, è stata conferita a S.E. Donna Martina Mussolini, la tessera ad Honorem dell’A.N.A.I., così pure alle sorelle, Donna Vittoria, Cancelliere dell’Ordine, e a Donna Orsola, nel ricordo del 94° anniversario della nascita di questa inconsutile Associazione. Le consegne sono state effettuate dal I° Capitano del 52° Cacciatori delle Alpi d’Arresto “Obbedisco”, Commendatore dell’O.A.R Francesco Lauri, Vice Presdente del Reparto di Milano.
Dopo le onorificenze all’A.N.A.I., sono state consegnate le Medaglie d’Oro all’Associazione Bir el Gobi e ai Combattenti di Spagna. Presenti i Labari del Reggimento Tagliamento, dei Volontari di Guerra e dei Paracadutisti. Durante la cerimonia d’investitura dei nuovi Cavalieri, al nostro iscritto, Marco Brian De Tommaso è stato assegnato il titolo di Cavaliere dell’Ordine, al Consigliere milanese Leonardo Romano, il titolo di Cavaliere Ufficiale.
L’ATTESTATO DELLA MEDAGLIA D’ORO CONFERITA ALL’A.N.A.I.
DA S. E. DONNA MARTINA MUSSOLINI V CAPO E GRAN CANCELLIERE DELL’ORDINE DELL’AQUILA ROMANA